Attualità

La comunicazione oggi tra verità e disinformazione sistemica

Comunicazioni Sociali

di Arturo Grasso – In occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, che nel 2025 si celebra domenica 1° giugno, don Arturo Grasso, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Acireale e direttore regionale dell’Ufficio cultura e comunicazioni sociali, propone una riflessione sul tema indicato da Papa Francesco: «Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori». La comunicazione contemporanea, sottolinea don Grasso, si trova immersa in un contesto complesso segnato dalla digitalizzazione, dall’intelligenza artificiale e da un panorama informativo in rapido mutamento.

Utilizzando la metafora del filo di Arianna, il direttore descrive il ruolo dei comunicatori come quello di “nuovi Teseo” che devono orientarsi in un labirinto di notizie e narrazioni dove verità e falsità si mescolano. In questo scenario, fenomeni quali l’infodemia, le fake news, i deep fake e le manipolazioni algoritmiche sono identificati come il “Minotauro moderno”, una minaccia alla veridicità dell’informazione, alla coesione sociale e alla dignità umana. Il filo di Arianna simboleggia il principio di una comunicazione autentica, fondata sull’amore per la verità e sulla centralità della persona, non uno strumento di aggressività o manipolazione.

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Arturo Grasso

Don Grasso evidenzia che la comunicazione non deve limitarsi a persuadere ma deve facilitare l’orientamento e la comprensione in un mondo disordinato. Si auspica una comunicazione disarmata e disarmante, capace di generare comunione anche nelle differenze. Il messaggio di Papa Francesco invita a dare voce agli ultimi e a rifiutare un’informazione polarizzante, privilegiando invece la costruzione di ponti di speranza.

Pur riconoscendo l’utilità dell’intelligenza artificiale come supporto, il direttore sottolinea che il discernimento e la responsabilità etica restano prerogative umane. La verità richiede rigore, analisi approfondita e responsabilità sociale, così come una formazione che consenta di custodirne il valore. La comunicazione, ricorda, deve essere atto di comunione, al servizio della verità per unire e non dividere, come strumento di giustizia e fraternità.


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