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Tolgono una cisti ma danneggiano il tendine, paziente risarcita

Sala Operatoria

La vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ospedale Cervello di Palermo e una paziente, identificata come L. S., ha finalmente trovato una conclusione definitiva dopo anni di controversie legali. Il caso riguarda un intervento chirurgico eseguito nel 2008 per rimuovere una cisti al polso destro della donna, che ha avuto conseguenze indesiderate.

Inizialmente, i medici avevano consigliato un trattamento conservativo per la cisti al polso di L. S. Tuttavia, l’ospedale Cervello ha optato per un intervento chirurgico, durante il quale è stata scoperta una lesione al tendine del pollice. Questo ha portato alla necessità di una seconda operazione. La paziente ha sostenuto che anziché risolvere il problema, i medici ne avevano causato uno ancora più grave.

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Dopo sette anni di contenzioso legale, la Corte d’Appello ha finalmente accolto le argomentazioni della difesa di L. S. e ha ribaltato la sentenza di primo grado. L’ospedale è stato condannato a risarcire la paziente con una somma di 14.636,55 euro, oltre alle spese legali del primo e del secondo grado, che ammontano complessivamente a 5.860 euro, e alle spese relative alle consulenze tecniche svolte durante il processo.

La vicenda ha suscitato polemiche anche riguardo alle decisioni prese durante l’intervento chirurgico. Sebbene i periti abbiano sostenuto che l’intervento chirurgico fosse in linea con le buone pratiche cliniche, hanno notato che la rimozione completa della cisti ha indebolito la struttura tendinea, portando alla sua rottura. Ciò ha comportato notevoli complicazioni cliniche e funzionali, rendendo necessario un impegno significativo nella riabilitazione.

I periti hanno suggerito che sarebbe stato preferibile optare per un’escissione incompleta della cisti al fine di preservare al massimo il tessuto tendineo. Inoltre, hanno rilevato carenze nella gestione postoperatoria dopo il primo intervento, affermando che la mancanza di un sistema di contenzione adeguato ha contribuito al danneggiamento. Questi errori nella gestione medica hanno portato alla decisione della Corte di condannare l’ospedale a risarcire la paziente.

In conclusione, la sentenza della Corte d’Appello ha finalmente dato ragione a L. S. dopo una lunga battaglia legale. L’ospedale Cervello è stato ritenuto responsabile delle complicazioni postoperatorie e della lesione tendinea causate durante l’intervento chirurgico del 2008, ed è stato condannato a pagare un congruo risarcimento alla paziente. Questa decisione segna la conclusione di un lungo capitolo legale che ha portato alla luce questioni importanti sulla pratica medica e la gestione dei casi simili.

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