Truffa UE, sequestrati 20 milioni di euro a Palermo
Sequestro preventivo per società pubblica e persone fisiche: operazione a tutela degli interessi finanziari dell’UE.
Nell’ambito di un’importante operazione, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale locale su richiesta della Procura Europea (EPPO – European Public Prosecutor’s Office) – Ufficio di Palermo. Tale sequestro riguarda una società a capitale interamente pubblico e tre persone fisiche, per un importo complessivo di circa 20 milioni di euro, anche nella forma per equivalente, sospettato di essere il profitto di un’attività criminale.
I soggetti indagati sono accusati di indebita percezione di erogazioni pubbliche, aggravata dalla qualifica di “incaricati di pubblico servizio”, e di aver causato un danno superiore a 100 mila euro agli interessi finanziari dell’Unione Europea. Inoltre, la società partecipata potrebbe essere responsabile anche a livello amministrativo per il reato contestato.
Le indagini sono state avviate dopo la denuncia presentata direttamente dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) presso l’EPPO di Lussemburgo. Gli inquirenti del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Spesa Pubblica, coordinati dalla Procura Europea, hanno investigato su un prestito agevolato di circa 20 milioni di euro ottenuto dalla società pubblica dalla BEI, con garanzia dell’Unione Europea, per un programma di investimento nel settore dell’acqua potabile e del trattamento delle acque reflue.
Secondo gli elementi raccolti, il management della società partecipata avrebbe consapevolmente omesso di comunicare alla BEI gravi e ripetute violazioni, comprese violazioni penali in materia ambientale, che hanno portato all’imposizione di un commissariamento giudiziale nel 2021 da parte del G.I.P. del Tribunale di Palermo e alla successiva richiesta di rinvio a giudizio dei responsabili.
Il sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, riguarda l’intero importo del prestito, pari a circa 20 milioni di euro, poiché ottenuto attraverso l’omissione fraudolenta delle informazioni da parte degli indagati.
Questa operazione dimostra la stretta collaborazione operativa tra la Procura Europea e la Guardia di Finanza nella tutela degli interessi economico-finanziari dell’Unione Europea, consapevoli che l’appropriazione illecita di risorse destinate agli investimenti ostacola lo sviluppo del Paese.
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