Cronaca

Mafia e Sicurezza: nuovo episodio minaccioso nella vita di Antoci

Giuseppe Antoci

Tensione e misure di sicurezza dopo il rinvenimento di bossoli vicino all’hotel di Giuseppe Antoci.

Momenti di tensione hanno caratterizzato la giornata di ieri a Bologna, quando Giuseppe Antoci, l’ex presidente del Parco dei Nebrodi, è giunto in città. Antoci, da tempo costretto a vivere sotto scorta a causa delle sue denunce sulla presenza della mafia nel territorio dei Nebrodi, era giunto dalla Sicilia per partecipare al Festival delle Memorie Civili e Ambientali a Marzabotto.

CanaleSicilia

Marzabotto, località coinvolta nell’operazione Nebrodi, è stata al centro di un’importante indagine che ha svelato l’infiltrazione delle cosche mafiose nel settore agricolo e l’ottenimento illecito di milioni di euro di Fondi Europei destinati all’agricoltura. L’operazione, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina in collaborazione con i Carabinieri del ROS e la Guardia di Finanza, ha portato all’arresto di 101 persone e al sequestro di 150 aziende agricole legate alla criminalità organizzata.

Al suo arrivo a Bologna, prima di partecipare al convegno, Antoci si è recato presso un hotel. Tuttavia, i poliziotti addetti alla sua sicurezza hanno prontamente individuato due bossoli usati vicino all’ingresso dell’albergo, posizionati in prossimità della vetrata. Di fronte a tale scoperta, sono state immediatamente adottate le misure di sicurezza necessarie, con il trasferimento di Antoci presso una caserma dei Carabinieri, dove ha trascorso la notte.

Questo episodio avviene a pochi mesi di distanza da un’altra vicenda preoccupante: a dicembre, un’operazione dei Carabinieri ha rivelato che detenuti sottoposti al regime del 41 bis avevano emesso un ordine per colpire nuovamente il Presidente Antoci. Già nel 2016 Antoci era stato vittima di un attentato mafioso, ma era riuscito a salvarsi grazie all’intervento tempestivo della sua scorta, che aveva respinto gli aggressori dopo un violento conflitto a fuoco.

Questa nuova minaccia rappresenta un ulteriore segnale allarmante e conferma il livello di allerta massima che circonda l’Onorario Presidente della Fondazione Caponnetto, considerato un “nemico giurato delle cosche mafiose” e uno degli uomini più fortemente scortati in Italia.

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