Catania: 17 indagati per associazione criminale e traffico di droga
Su incarico della Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati dai reparti specializzati dell’Arma, hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali. Queste misure coinvolgono 17 soggetti ritenuti gravemente indiziati di associazione mafiosa e altri reati, inclusi traffico di droga e turbata libertà degli incanti. Quindici sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, uno agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e uno al divieto temporaneo di esercitare la professione di avvocato.
L’inchiesta ha rivelato l’operatività del gruppo “Morabito-Rapisarda” nel territorio di Paternò, legato al clan “Laudani” e ai suoi rapporti con il clan “Assinnata” della famiglia di cosa nostra catanese “Santapaola-Ercolano”. Le attività investigative, svolte dal dicembre 2019 al luglio 2022, hanno rivelato il coinvolgimento del gruppo nella turbativa delle procedure di vendita immobiliare per favorire determinati acquirenti legati alla criminalità organizzata.
Il sodalizio criminale, oltre al traffico di sostanze stupefacenti, controllava sistematicamente l’aggiudicazione delle aste giudiziarie immobiliari, utilizzando metodi intimidatori e violenze. Le indagini hanno portato al sequestro di sostanze stupefacenti e all’arresto di otto persone in flagranza di reato.
Le persone coinvolte nelle misure cautelari sono state identificate come segue:
Custodia Cautelare in Carcere:
1. APOLITO Adriano
2. BENVENGA Natale
3. CIRINO Pietro
4. CUNSOLO Filippo
5. CUNSOLO Vincenzo
6. DI PERNA Francesco
7. OLIVERI Carmelo
8. PENNISI Emanuele Salvatore
9. PUGLISI Pietro
10. RAPISARDA Andrea
11. RAPISARDA Antonino
12. RAPISARDA Vincenzo
13. SINATRA Andrea
14. SPATOLA Angelo
15. VERZÌ Carmelo
Arresti Domiciliari con Braccialetto Elettronico:
16. MORABITO Vincenzo
Divieto Temporaneo di Esercitare la Professione:
17. VOJVODIC Gianfranco
Le indagini hanno anche evidenziato il coinvolgimento di persone influenti, incluso un ex assessore comunale, nel favorire attività illecite a beneficio della criminalità organizzata. La rete criminale gestiva anche il traffico di droga, principalmente marijuana, con un sistema ben organizzato di approvvigionamento e distribuzione.
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