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Codacons, la dipendenza da chat invade vita privata e professionale

Francesco Tanasi

L’associazione Codacons ha espresso preoccupazione riguardo agli effetti negativi derivanti dall’eccessivo uso delle comunicazioni digitali in ambito lavorativo e scolastico, evidenziando un crescente impatto sulla salute e sui diritti dei cittadini. Francesco Tanasi, Segretario Nazionale del Codacons, sottolinea come si sia passati da una semplice connessione a una reperibilità costante e invasiva che compromette la separazione tra vita professionale e privata. Chat attive a ogni ora, messaggi frequenti anche nei giorni di riposo e notifiche continue contribuiscono, secondo il giurista, ad aumentare ansia, affaticamento mentale e a deteriorare l’equilibrio personale.

L’associazione segnala che un numero crescente di lavoratori, tra cui docenti, personale scolastico e impiegati sia del settore pubblico che privato, è sottoposto a una pressione digitale permanente, con gruppi e canali attivi anche durante fine settimana e congedi. Questa situazione compromette il diritto al riposo e incide negativamente sulla qualità della vita lavorativa.

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Il Codacons rivolge un appello alle amministrazioni pubbliche e alle aziende private affinché vengano adottate misure chiare e vincolanti per limitare le comunicazioni digitali fuori orario, promuovendo una cultura del rispetto del tempo e del benessere. Viene altresì evidenziata la necessità di un coinvolgimento attivo del settore scolastico nel favorire un cambiamento culturale attraverso percorsi educativi dedicati all’importanza della disconnessione consapevole, del silenzio digitale e del valore delle relazioni umane.

Tanasi conclude affermando che «disconnettersi non significa rinunciare al progresso, ma recuperare lucidità, salute e umanità», definendo tale azione come un dovere collettivo. Il Codacons si dichiara disponibile a collaborare con istituzioni, imprese e scuole per definire un nuovo equilibrio nell’uso delle tecnologie digitali.


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