Cronaca

Sequestrati beni per 350mila euro a un pregiudicato di Messina

Carabinieri Messina

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno recentemente eseguito un decreto di sequestro beni, un’azione legale emessa dal Tribunale del capoluogo peloritano – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia locale. Il provvedimento ha colpito un individuo di 48 anni, originario di Messina e noto alle forze dell’ordine per la sua storia criminale, attualmente in detenzione.

L’intervento delle forze dell’ordine è scaturito da approfondite indagini finanziarie condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri. Tali indagini hanno documentato come il 48enne, coinvolto in numerosi procedimenti penali nel corso degli anni, abbia accumulato un patrimonio che si è rivelato eccessivamente grande rispetto ai redditi dichiarati, sia suoi che dei suoi familiari.

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Il passato giudiziario dell’uomo è segnato da condanne definitive per vari reati, tra cui associazione per il traffico di stupefacenti, rapina, furto, lesioni personali e detenzione illegale di armi. L’ultimo episodio risale al 30 aprile 2021, quando l’individuo è stato arrestato in flagranza di reato per estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia messinese, in seguito alla denuncia di una vittima. L’inchiesta ha rivelato che il 48enne avrebbe costretto un imprenditore edile, dal 2016 in poi, attraverso vessazioni, minacce e violenze, a versare somme di denaro in modo estorsivo. Inoltre, avrebbe ottenuto servizi di costruzione ed edilizia senza alcuna remunerazione, oltre a forniture di materiale edile. L’uomo è stato condannato per questa vicenda a una pena di 4 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione dal Tribunale di Messina, ma ha presentato ricorso in appello.

Il sequestro effettuato riguarda sei abitazioni e un terreno agricolo, tutti intestati all’uomo, situati nel territorio di Messina, oltre a quattro autovetture dal valore complessivo stimato di circa 350mila euro. Secondo il decreto emesso per la misura di prevenzione, questi beni rappresentano i proventi acquisiti illegalmente dall’individuo.

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