Sciopero Nazionale a Messina: lavoratori contro Federdistribuzione
Pasqua porta tensioni per i lavoratori della distribuzione organizzata, con uno sciopero nazionale contro Federdistribuzione a Messina. L’aumento salariale proposto è giudicato offensivo, dato il protrarsi delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale scaduto nel 2019. L’astensione ha colpito gravemente, con la chiusura di numerosi punti vendita.
Il contratto precedente è stato siglato dopo 45 mesi di trattative, e oggi la situazione si protrae da oltre 51 mesi, alimentando la frustrazione dei lavoratori. Gli aumenti proposti vengono ritenuti insufficienti e non rispecchiano l’inflazione.
“L’arroganza persiste nel proporre aumenti inadeguati” sottolinea Giselda Campolo, segretaria generale di Filcams Cgil Messina. Francesco Rubino della Uiltucs Messina denuncia un tentativo di ridurre i diritti contrattuali, evidenziando una mancanza di considerazione per l’aumento dei costi di vita e una volontà di ridurre la dignità dei lavoratori.
Le richieste di Federdistribuzione, sottolineano le Segreterie unitarie di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs nazionali, mirano a erodere diritti e garanzie acquisiti con fatica nel corso degli anni. Proposte di flessibilità e smembramento delle categorie professionali sono viste come un attacco alla dignità e alla sicurezza dei lavoratori.
Il disaccordo sul rinnovo del contratto collettivo persiste, con Federdistribuzione che propone aumenti minimi in cambio di compromessi che minano le basi stesse dei diritti lavorativi. Campolo e Rubino assicurano che le azioni di protesta continueranno finché non si giungerà a un accordo equo e dignitoso per tutti i lavoratori della distribuzione.
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