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Raccuja e Serravalle: castelli ritrovati e restituiti alla comunità

Castelli Raccuja

Si sono conclusi gli eventi in Sicilia della XXIV edizione delle “Giornate nazionali dei Castelli”. A Raccuja, la fortificazione appartenuta alla famiglia Branciforti è tornata ad essere un luogo di socialità e cultura per la comunità locale. A Mineo, il Castello di Serravalle, di proprietà della famiglia Sedati, è tornato a risplendere grazie agli sforzi dei proprietari. Il prossimo appuntamento è previsto a settembre con il Castello di Noto come protagonista.

I castelli di Raccuja e Serravalle, pur essendo diversi per forma e ubicazione, tornano ad abbracciare le loro comunità dopo averle protette per secoli. Questo arricchisce il vasto patrimonio di castelli, forti, dongioni e torri d’avvistamento in Sicilia.

CanaleSicilia

L’Istituto Italiano dei Castelli onlus ha svolto un ruolo fondamentale nell’organizzazione della XXIV edizione delle “Giornate nazionali dei Castelli”. Durante il fine settimana, sono state organizzate due giornate di studio, approfondimento e visite a Raccuja e Mineo, in provincia di Messina e Catania, rispettivamente.

A Raccuja, si è svolto un seminario presso la sala conferenze della fortificazione, dedicata alla memoria dell’avvocato Nunzio Astone, che si è adoperato per l’acquisizione e il restauro della struttura. A seguire, sono intervenuti il sindaco di Raccuja, Ivan Martella, la presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli, Michaela d’Alcontres Marullo, il contrammiraglio Santo Giacomo Legrottaglie e il direttore editoriale della “Gazzetta del Sud”, Lino Morgante.

A Serravalle, a Mineo, si è svolta una visita guidata al Castello di Serravalle, che offre una vista panoramica sulla Valle dei Margi e sull’Etna. Il castello è stato riaperto grazie all’impegno della proprietaria, l’avvocato Orsola Sedati, che ha ereditato la struttura nel 2008.

La giornata si è conclusa con una visita alla Chiesa Madre di Santa Maria di Gesù a Raccuja e al percorso “Antonello Gagini tra Messina e Palermo”, curato dal direttore del Museo regionale interdisciplinare di Messina, l’architetto Orazio Micali.

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