La Bellezza salverà il mondo
Il lavoro da Dirigente scolastico mi ha fatto comprendere innanzitutto una cosa: l’importanza del silenzio e della contemplazione.
di Leon Zingales – Viviamo in un tempo che corre ma che non parla, che urla ma che non ascolta. In questo tempo vi è il serio rischio di perdere il fine, il senso delle proprie azioni e della propria vita, di non provare più il “brivido davanti al sacro” di cui parlava Goethe.
E’ il tempo in cui, parafrasando Heidegger, l’uomo si abbandona al proprio volere soggettivo, alla strumentalizzazione tecnica della natura, da angelo si fa mercante, si crede padrone dell’ente anziché il pastore dell’essere, considera il linguaggio come strumento di dominio. È la notte del mondo, notte che raggiunge la sua estrema povertà a mezzanotte quando l’uomo, obliatosi, oblia l’oblio.
Dominato dal proprio oblio, l’uomo cerca di sfuggire alla propria solitudine, rifugge il silenzio sentendolo gravoso e cade facilmente preda di uomini grigi e tenebrosi che spargono bruttezza e falsità. E’ il tempo profetizzato da G.K. Chesterton, ove fuochi devono essere attizzati per testimoniare che due più due fa quattro, spade devono essere sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate.
Mentre le tenebre avanzano e legano con catene di tristezza e sofferenza la nostra umanità, paralizzati dal senso di impotenza, di fronte al correre senza meta dietro il pifferaio magico, ci rendiamo conto finanche dell’inutilità del suggerimento di Evola, ossia di “cavalcare la tigre”: la tigre si è rivelata una bestia indomabile, ha ormai disarcionato gli aristocratici cavalieri e sta precipitando verso il nulla.
Ormai la più alta e nobile forma di ribellione, forse l’unico eroico tentativo di opporsi al dominio nichilistico della modernità, è la silenziosa contemplazione della Bellezza: in tal modo il nostro tempo recupera il vero senso e diviene faro di luce che dona speranza, stella polare che orienta, rugiada che consola. E’ questo l’autentico insegnamento, la Vera testimonianza che noi Educatori dovremmo donare ad una generazione sempre più smarrita e confusa.
Risuonano le suggestive parole di Tolkien, l’autore del Signore degli Anelli, profeta contemporaneo della Bellezza “Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato”.
Dedicare il tempo alla contemplazione ed all’insegnamento della Bellezza è l’unica salvezza per opporsi alla bruttezza che ci circonda, nella consapevolezza che, come diceva il Principe Myskin, l’”idiota” di Dostoevskij, la Bellezza salverà il mondo.
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