Cronaca

Due auto clonate scoperte dalla Polizia Stradale di Catania

Polizia di Stato - Stradale

Durante un normale controllo, una pattuglia della Polizia Stradale ha notato una Nissan Qashqai con una targa priva del logo della Repubblica Italiana. Sospettando un’irregolarità, gli agenti hanno fermato il veicolo, a bordo del quale viaggiavano quattro donne. È emerso immediatamente che le targhe erano false e mancavano di altre caratteristiche tecniche richieste dalla normativa. Ma c’era di più: la targa era stata clonata da un’altra auto identica ancora in circolazione in un’altra città italiana. Il proprietario della vettura clonata aveva sporto denuncia dopo aver ricevuto un verbale di contestazione con una foto che ritraeva un’auto identica a Catania, anche se lui non era mai stato in quella città né aveva quella macchina. Successivi accertamenti hanno rivelato che anche il telaio era stato alterato e apparteneva a un veicolo rubato a Napoli nel 2020.

La conducente dell’auto rubata, che non è stata in grado di fornire documentazione sull’acquisto del veicolo avvenuto circa tre anni prima, è stata denunciata per ricettazione e riciclaggio. Questo episodio si inserisce in un fenomeno diffuso in cui vengono utilizzati i dati identificativi di auto, anche straniere, al fine di rendere più difficile la scoperta delle attività illegali. La Polizia Stradale di Catania ha già individuato in passato veicoli clonati e, in un altro caso, la “gemella” era regolarmente circolante a Barcellona, in Spagna.

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L’utilizzo di dati identificativi di auto regolarmente in circolazione, specialmente se immatricolate all’estero, riduce la probabilità che il veicolo venga immediatamente riconosciuto come frutto di furto. Inoltre, l’auto clonata “parassita” beneficia dell’assicurazione e delle revisioni dell’originale, risultando apparentemente in regola in caso di controlli superficiali.

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