41anni dall’attentato: omaggio a Carlo Alberto Dalla Chiesa
A quarantuno anni dall’attentato mafioso che ha colpito il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, la sua figura continua a evocare la lotta contro la criminalità organizzata. Le massime autorità dello Stato rendono omaggio al suo coraggio e alla sua dedizione. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolinea l’importanza dell’impegno collettivo contro la mafia, coinvolgendo istituzioni, agenzie educative e associazioni.
La premier Giorgia Meloni riflette sulla tragica perdita del generale, ricordando l’attacco che ha portato alla morte di Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. Meloni insiste sull’impegno costante per debellare la criminalità organizzata e rende omaggio a coloro che hanno sacrificato la propria vita per liberare l’Italia da questo flagello.
Anche il presidente del Senato Ignazio La Russa ricorda l’eredità di Dalla Chiesa come simbolo di resistenza alla mafia. La sua morte ha stimolato una comunità ad agire, e oggi il suo coraggio rimane una preziosa memoria. La Russa evidenzia che Dalla Chiesa fu emblema di coraggio e determinazione, ma fu isolato e privato dei poteri necessari per affrontare Cosa Nostra.
Lorenzo Fontana, presidente della Camera, invia un messaggio al prefetto di Palermo, Maria Teresa Cucinotta, ribadendo il rispetto per la memoria delle vittime. Fontana enfatizza il sacrificio del generale e il suo impegno nella lotta alla mafia e al terrorismo. Sottolinea l’importanza di mantenere alta l’azione delle istituzioni contro la criminalità organizzata.
La memoria di Dalla Chiesa continua a ispirare le nuove generazioni, come afferma Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia. Il suo esempio rimane un insegnamento nella lotta contro la criminalità organizzata e per la difesa dei valori democratici dello Stato.
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