Cronaca

A Riesi, perseguitata dal suo ex, donna romena di 33 anni si suicida

Carabinieri - Generica

Una donna romena di 33 anni si è suicidata dopo aver denunciato l’ex compagno per stalking. L’uomo era stato precedentemente condannato per violenze sessuali, lesioni e minacce di morte. Nonostante il provvedimento giudiziario, la vittima continuava a subire minacce. La Procura generale di Caltanissetta aveva richiesto l’aggravamento della misura cautelare, ma la donna ha deciso di togliersi la vita. Le indagini sono in corso per comprendere le circostanze del suicidio.

Una tragedia ha sconvolto la piccola città di Riesi. Una donna romena di 33 anni si è suicidata dopo aver denunciato il suo ex compagno per stalking. L’uomo, di nome Razvan Barozi, era stato condannato in primo grado e in appello a 11 anni di reclusione per violenze sessuali ripetute, lesioni e minacce di morte. Nonostante la sentenza, la vittima continuava a subire minacce e violenze. La Procura generale di Caltanissetta aveva chiesto l’aggravamento della misura cautelare per l’imputato, temendo che potesse passare dalle minacce ai fatti. Purtroppo, la celerità della giustizia non è stata sufficiente a evitare il peggio.

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La donna, nel timore che le violenze potessero ripetersi, si è suicidata impiccandosi. La sua morte ha causato grande dolore e indignazione nella comunità. La storia di questa tragica vicenda ha inizio nel 2020, quando la vittima e Barozi avevano avuto una relazione molto turbolenta, caratterizzata da violenze e tensioni. La donna aveva denunciato l’ex compagno, raccontando in dettaglio le violenze subite. I giudici avevano ritenuto credibili i suoi racconti e avevano emesso la condanna nei confronti dell’uomo.

Nonostante fosse stato posto ai domiciliari con braccialetto elettronico, Barozi continuava a minacciare la donna, che si sentiva sempre più in pericolo. La vittima ha presentato un nuovo racconto dettagliato delle minacce subite ai carabinieri di Riesi. L’esposto è giunto alla Procura di Caltanissetta, che ha aperto un’indagine e trasmesso la denuncia alla corte d’appello. La Procura ha chiesto che i domiciliari fossero sostituiti con la detenzione in carcere, considerando la gravità delle minacce e la personalità dell’uomo.

Purtroppo, la tragedia si è consumata prima che fosse presa una decisione sulla richiesta della Procura. La vittima si è suicidata, lasciando un segno indelebile nella comunità e negli affetti. I carabinieri stanno indagando per comprendere appieno la dinamica dei fatti e le eventuali protezioni non rispettate dall’imputato. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire alcuni aspetti fondamentali, come le telefonate che la vittima avrebbe effettuato all’ex compagno nei giorni precedenti il tragico evento. È anche importante capire se i controlli a cui Barozi era soggetto come parte delle misure cautelari siano stati effettuati correttamente e se ci siano state delle mancanze nella sorveglianza.

Il corpo della donna romena è stato restituito alla sua famiglia, ma la magistratura ha deciso di non svolgere l’autopsia.

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