Ponte a rischio “militarizzazione”, l’allarme del Partito Democratico
Il Partito Democratico siciliano ha contestato la recente riprogrammazione del Programma operativo Fesr Sicilia 2021/2027, approvata dal governo regionale guidato da Renato Schifani. In un documento a firma dell’ex assessore ed economista Franco Piro, il Pd accusa l’esecutivo di aver dirottato oltre 250 milioni di euro verso infrastrutture militari e opere “a duplice uso”, riducendo parallelamente i fondi destinati a scuola, trasporti e inclusione sociale.
Il documento evidenzia che, attraverso il nuovo regolamento europeo 2025/1914, la Regione avrebbe istituito una “Priorità 12” dedicata a “infrastrutture di difesa resilienti”, con una dotazione di 252 milioni di euro. “La Regione – afferma Piro – ha scelto di spostare risorse vitali per i cittadini verso investimenti che non producono benefici diretti per l’economia isolana. È un errore di prospettiva e di priorità”.
Tra le opere indicate figurano il collegamento ferroviario Palermo–Catania–Messina e l’interramento della linea ferroviaria per il prolungamento della pista dell’aeroporto di Catania, inseriti nel quadro del cosiddetto “corridoio militare europeo”. Secondo il Pd, tali progetti, rimasti finora privi di copertura finanziaria, sarebbero stati rifinanziati in un’ottica legata alla mobilità delle forze armate, “snaturando” la finalità originaria di sviluppo infrastrutturale civile.
Il partito segnala inoltre tagli significativi: 120 milioni alla rete dei trasporti TEN-T, 108 alla mobilità locale, 52 alle scuole e 47 ai programmi di inclusione. Il documento ipotizza anche che i 149 milioni liberati dal minore cofinanziamento nazionale possano essere destinati al Ponte sullo Stretto, “che rischierebbe di diventare un obiettivo militare strategico”. Il Pd chiede un confronto urgente all’Ars per modificare la delibera.
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