La Corte dâAppello di Messina (presidente dott. Francesco Tripodi, consiglieri dott. Bruno Sagone e Daria orlando) ha confermato la condanna a cinque anni e quattro mesi, per il nonno ritenuto colpevole di aver violentato la nipotina di 5 anni.
di Gabriele Villa – Lâuomo Ăš ritenuto colpevole dei reati di violenza sessuale aggravata e di lesioni personali aggravate.
I fatti risalgono allâagosto 2015. A denunciare lâaccaduto ai carabinieri era stata la madre della bambina che aveva riferito che la figlia le aveva raccontato quanto accaduto mentre si trovava a casa dei nonni materni dove era rimasta assieme al fratellino in quanto i genitori erano impegnati a lavoro. Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, lâuomo, mentre la moglie era fuori casa, forse in preda ai fumi dellâalcool, avrebbe abusato della nipotina. Da quanto Ăš emerso si sarebbe trattato di un episodio isolato.
A confermare le violenze subite dalla bambina sarebbero state anche le visite mediche effettuate presso un ospedale del comprensorio nebroideo. Lo stesso sarebbe emerso nel corso di un incontro tra la piccola ed una psicologa. Inoltre tracce del DNA dellâuomo erano state trovate negli slip della bimba a seguito di esami specifici eseguiti dai Ris di Messina. Proprio questo aspetto, secondo la Corte dâAppello rappresenterebbero un riscontro a quanto raccontato dalla minore e quindi una prova delle violenze subite da parte del nonno.
Lâimputato, difeso dal legale di fiducia, avv. Maria Rita Mondello, sia in fase di interrogatorio preliminare che durante il procedimento, si Ăš sempre dichiarato innocente.
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