Cronaca

Stalking, la Corte d’Appello condanna imputato assolto in primo grado

Stalking

La Corte d’Appello di Messina ha riformato la sentenza del Tribunale di Patti, emessa nel gennaio 2024, condannando un 55enne a un anno e due mesi di reclusione per atti persecutori nei confronti dell’ex moglie, residente in un comune del comprensorio nebroideo. L’uomo, secondo quanto emerso nel procedimento, avrebbe posto in essere comportamenti molesti e minacciosi tra il 2020 e il 2021, dopo la fine della relazione sentimentale. Le condotte contestate comprendono pedinamenti, appostamenti nei pressi dell’abitazione e dei luoghi abitualmente frequentati dalla donna, nonché l’invio di messaggi dal contenuto intimidatorio e ricattatorio.

Già sottoposto a misura cautelare di divieto di comunicazione e di avvicinamento alla persona offesa, l’imputato avrebbe inoltre presentato numerosi esposti a enti e autorità, finalizzati – secondo l’accusa – a esercitare pressioni e arrecare disturbo alla sfera personale e lavorativa della vittima e dei suoi familiari.

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Massimiliano Fabio

La sentenza di primo grado aveva assolto l’uomo con la formula “perché il fatto non sussiste”. Tale decisione era stata impugnata dalla Procura della Repubblica di Patti e dall’avvocato Massimiliano Fabio, difensore della parte civile. La Corte d’Appello, riconoscendo la responsabilità penale dell’imputato, ha disposto anche il pagamento di una provvisionale di 5 mila euro in favore della parte civile, immediatamente esecutiva, oltre alla rifusione delle spese processuali sostenute in entrambi i gradi di giudizio.


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