SPID a pagamento dal luglio 2025, impatto su milioni di cittadini
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), ideato per facilitare l’accesso ai servizi online della Pubblica Amministrazione, potrebbe diventare a pagamento dal 1° luglio 2025 a causa del mancato versamento dei 40 milioni di euro stanziati da un decreto del 2023 a favore degli operatori accreditati. Sebbene le risorse siano state formalmente sbloccate nel marzo scorso, non risultano ancora erogate, e alcuni provider hanno già annunciato l’introduzione di canoni annuali a carico degli utenti, con possibili conseguenze per milioni di cittadini.
Francesco Tanasi, Segretario Nazionale di Codacons, ha criticato l’ipotesi di far ricadere sulle famiglie i costi derivanti dai ritardi istituzionali:
“Lo SPID è stato introdotto come strumento necessario per accedere a servizi pubblici fondamentali come sanità, previdenza, scuola e bonus. È inaccettabile che ora si voglia scaricare il costo di questo sistema proprio su chi è stato obbligato a utilizzarlo”.
L’associazione ha reso nota la propria intenzione di promuovere azioni risarcitorie collettive a livello nazionale qualora non venga confermata la gratuità del servizio. È stata inoltre avanzata richiesta al Governo e all’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) per un intervento urgente e un chiarimento tempestivo, al fine di mantenere SPID gratuito fino alla completa risoluzione delle criticità finanziarie.
“Non è accettabile – prosegue Tanasi – che i cittadini debbano pagare per un disservizio causato da ritardi istituzionali. Il Codacons vigilerà e interverrà in tutte le sedi competenti per tutelare i diritti degli utenti”.
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