Richard Schechner insignito Dottorato Honoris Causa a Messina
Nella mattinata odierna, l’Aula Magna dell’Università di Messina ha ospitato la cerimonia di conferimento del Dottorato di Ricerca Honoris Causa in “Scienze Cognitive” al professor Richard Schechner, docente di Performance Studies presso la Tisch School of the Arts della New York University, regista e teorico teatrale. La Laudatio è stata pronunciata dal professor Dario Tomasello, ordinario di Discipline dello Spettacolo, promotore della candidatura. Tra i presenti, oltre alla rettrice Giovanna Spatari, vi erano la vicedirettrice del Dipartimento COSPECS, Anna Maria Anselmo, il membro del Collegio di Dottorato in Scienze Cognitive Francesco Parisi, e il direttore generale Pietro Nuccio.
Richard Schechner, pioniere negli studi sulla performance, ha contribuito in modo sostanziale alla definizione del campo, distinguendo la performance dalla scrittura drammatica e dal dramma stesso. La sua opera si caratterizza per l’integrazione di elementi quali la moltiplicazione dello spazio scenico e l’interazione con il pubblico. La sua ricerca attraversa diversi ambiti performativi, includendo teatro, rituale, danza, musica, intrattenimento popolare, sport, politica e tecnologia, concependo la performance come pratica artistico-intellettuale attiva. Negli anni Sessanta, Schechner ha fondato la rivista Tulane Drama Review, successivamente nota come The Drama Review (TDR), punto di riferimento internazionale per gli studi teatrali.
Tra le sue produzioni più note figurano Dionysus in 69 (1968), Commune (1970), The Tooth of Crime di S. Shepard (1973), Faust Gastronome (1993), tratto da Goethe, Hamlet (1999), Waiting for Godot (2002), Timbuktu (2006) e Amleto nelle edizioni 2007 e 2009. Autore di numerose pubblicazioni tradotte in 18 lingue, tra cui Performance Theory e Between Theater and Anthropology, le sue opere sono state rappresentate in Asia, Africa, Europa e Nord America.
Durante la cerimonia, Schechner ha tenuto una Lectio Doctoralis intitolata “Endgame Earth”, illustrando prospettive attuali e future degli studi sulla performance e richiamando l’influenza di figure come Samuel Beckett, autore e drammaturgo di rilievo del XX secolo. Nel 2013 il professore era già stato ospite dell’Aula Magna di Messina.
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