La Regione introduce il taglio bonus ai dirigenti con una nuova direttiva
Il governo regionale ha inserito nelle linee guida per il rinnovo del contratto 2022-2024 una disposizione volta a contenere il numero di dirigenti destinatari del premio di rendimento. Nella comunicazione inviata all’Aran si precisa che occorre «tagliare il numero dei bonus per fare in modo che non arrivino più a tutti», superando il meccanismo di attribuzione basato esclusivamente sul punteggio conseguito in sede di valutazione. Questo tema, anziché l’entità degli aumenti salariali, è destinato a dominare il tavolo negoziale con i sindacati.
Accursio Gallo, direttore dell’Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, ha avviato la convocazione delle organizzazioni sindacali per discutere il nuovo accordo, che riguarderà sia il comparto che la dirigenza. L’incontro è in programma nelle giornate di giovedì prossimo o del martedì seguente. Parallelamente, la giunta guidata da Renato Schifani ha approvato le indicazioni elaborate dall’assessore alla Funzione Pubblica, Andrea Messina, che l’Aran dovrà seguire durante le trattative.
Sulle sette pagine di direttive riservate ai 860 dirigenti intermedi, il passaggio conclusivo relativo ai premi ha suscitato particolare interesse. Dopo aver confermato un incremento salariale medio del 5,78 per cento – pari a circa 200 euro mensili – il governo propone un cambio di strategia: abbandonare la logica del massimo punteggio uniformemente riconosciuto a tutti e favorire invece una selezione degli effettivi beneficiari del bonus.
I precedenti tentativi di graduare il premio, inclusi nei rinnovi anteriori, non avevano sortito effetto; ora il metodo muta, calibrando la distribuzione in base a criteri ancora da definire.
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