Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime del nazismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Si celebra il 27 gennaio, giorno in cui, nel 1945, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.
Una giornata per ricordare e riconoscere l’inferno che apparve dietro quel cancello con la scritta “Arbei macht frei” (il lavoro rende liberi) perchè come disse Primo Levi “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.
Ricordare è necessario perchè la memoria di questi fatti ci aiuti ad impedire che sentimenti antisemiti, pregiudizi e violenze che ancora oggi si manifestano seppur in altre forme, possano minare pericolosamente i valori che faticosamente si è cercato di difendere lottando contro quella barbarie.
Proprio per questo nel giorno della memoria sono organizzati incontri, cerimonie e momenti comuni di rievocazione dei fatti e di riflessione.
Quest’anno per il Giorno della Memoria saranno consegnate 800 Medaglie d’onore, di cui 21 saranno conferite al Quirinale ad altrettanti Insigniti accompagnati da un familiare, mentre nelle sedi provinciali, come in passato, saranno le Prefetture che si faranno carico di consegnare le restanti nel contesto di cerimonie ed iniziative celebrative.
La cerimonia del Quirinale anche quest’anno prevede che in una Sala attigua al Salone delle Feste gli ex deportati viventi, a ricordo delle sofferenze subite in ragione della coerenza e della irrinunciabilità dei valori patriottici, saranno decorati dell’onorificenza dalle mani del Presidente della Repubblica accompagnato dal Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Immigrazione, dal Presidente del Comitato per la concessione della Medaglia d’onore e dal capo del Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo.
Vogliamo concludere con un pensiero di Primo Levi, scampato al lager, che ci sembra attualissimo: «Ogni tempo ha il suo fascismo. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando e distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti sottili modi la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine.»
© Riproduzione riservata.