di Maria Cristina Miragliotta – I cuccioli abbandonati e i cani randagi sono sempre di più, soprattutto al Sud Italia, e ciò sta mettendo a dura prova istituzioni e le tante associazioni animaliste e i volontari che quotidianamente se ne occupano.
A lanciare l’allarme a Patti e a chiedere aiuto è Daniela Lotito dell’”Associazione animalisti siciliani e ambiente” che si occupa insieme ad altri volontari dei tanti randagi accolti presso i box comunali di emergenza.
Daniela Lotito ha così fatto partire il progetto “zampamica” con diversi obiettivi, primo fra tutti quello di promuovere l’adozione degli amici a quattro zampe meno fortunati.
Adottare un randagio – ci dice Daniela – rappresenta la soluzione migliore per togliere il cane dal triste ambiente dei canili, dove sono costretti a vivere in ambienti ristretti e non adeguati. Sono animali sani, vaccinati, di taglia e razza diverse che non aspettano altro che ricevere affetto ricambiando con il loro incondizionato amore pur di vivere in una famiglia che li ami.
Daniela è un fiume in piena, ci racconta della sua esperienza, del grande impegno che giornalmente lei e gli altri volontari, tra cui anche alcuni minori affidati alla Cooperativa “Raggio di Sole”, dedicano agli amici pelosi, delle difficoltà a cui vanno incontro spesso anche per reperire il cibo o le medicine necessarie, del desiderio di poter realizzare un’area di sgambamento e della speranza di riuscire a sistemare quei cani che per Lei rappresentano una grande famiglia.
Tra gli scopi del progetto anche facilitare e promuovere il rispetto verso gli animali e l’ambiente in genere; per questo l’Associazione si è impegnata ad organizzare incontri teorici e pratici nelle scuole del territorio, con esperti del settore, sull’approccio e sui comportamenti da tenere nei confronti degli animali al fine di sensibilizzare proprio le generazioni più giovani, per avere domani, adulti più consapevoli e responsabili.
Ma c’è pure la necessità – continua a spiegarci Daniela – di cercare di contenere il fenomeno del randagismo, divenuto ormai piaga sociale. Per questo abbiamo pensato, insieme ad altre volontarie ed associazioni, di proporre al Ministero, un progetto pilota di “sterilizzazione itinerante”, ovverosia un camper dotato di tutti i requisiti necessari, che si muova sul territorio regionale coadiuvando le amministrazioni nelle sterilizzazioni degli animali vaganti.
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