Patti, assolti madre e patrigno del 17enne suicida
La Corte d’Appello di Messina ha assolto la madre e il compagno del diciassettenne che nel maggio 2019 si tolse la vita in un ex capannone industriale di Patti. Il giudice Bruno Sagone, con sentenza di secondo grado emessa ieri, ha ribaltato la decisione del tribunale di Patti che, in primo grado, aveva condannato entrambi a cinque anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia.
Secondo l’accusa, i due avrebbero tenuto comportamenti vessatori nei confronti del giovane, ipotesi che gli avvocati difensori Fabio Di Santo ed Eliana Raffa hanno sempre contestato, sostenendo che la madre e il patrigno si fossero invece presi cura del ragazzo, descritto come vittima di episodi di bullismo.
La vicenda, che aveva profondamente colpito la comunità pattese, aveva riacceso l’attenzione sul tema del disagio giovanile. Con l’assoluzione, è stato annullato anche il risarcimento danni disposto in favore del padre del minore. Le motivazioni della decisione della Corte saranno depositate entro novanta giorni.
La morte del ragazzo, avvenuta in circostanze che avevano suscitato ampio dibattito, era stata al centro di un procedimento complesso che in primo grado aveva portato a una condanna esemplare. La sentenza d’appello ha invece completamente escluso la responsabilità penale degli imputati, ponendo fine a un processo durato oltre cinque anni.
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