Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Palermo ha sequestrato due attivitĂ commerciali, cinque autovetture e disponibilitĂ finanziarie, per un valore di oltre 2.700.000 euro, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo â Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Interessato dal sequestro Ăš un cinquantenne palermitano, coinvolto, sin dagli anni â80, in una serie di reati contro il patrimonio e gravato da numerosi precedenti penali, tali da essere considerato persona socialmente pericolosa e dedita a traffici delittuosi, dai quali trae le proprie fonti di sostentamento. In ultimo, nel febbraio 2013, questa persona Ăš stata tratta in arresto dal GIP del Tribunale di Palermo con lâaccusa di tentata estorsione, unita a plurime minacce e danneggiamenti, perpetrata con altri soggetti ed aggravata dal metodo mafioso, ai danni del titolare di unâattivitĂ di ristorazione, al quale veniva richiesta la c.d. âmessa a posto” per lo svolgimento della propria attivitĂ imprenditoriale, giustificata, a suo
dire, per il sostentamento delle famiglie dei detenuti.
Per tale attivitĂ illecita, nel febbraio 2014, il soggetto Ăš stato condannato dal Tribunale di Palermo a sei anni e otto mesi di reclusione.
Il sequestro di beni scaturisce dalle indagini svolte dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Palermo, che hanno rilevato unâevidente sproporzione tra i redditi dichiarati dal complessivo nucleo familiare del soggetto e le numerose acquisizioni patrimoniali realizzate nel tempo.
Nello specifico, i riscontri effettuati dalle Fiamme Gialle hanno permesso di evidenziare come il nucleo familiare dellâinteressato, composto da cinque persone, abbia fiscalmente dichiarato redditi esigui e, comunque, appena sufficienti a soddisfare le primarie esigenze di sussistenza, ma non idonei a consentire lâacquisto di terreni, di autovetture di lusso e lâavvio di attivitĂ commerciali, tutte spese risultate incompatibili con la descritta situazione reddituale.