PALERMO Â – Alle prime ore del mattino i Carabinieri della Compagnia di Petralia Sottana hanno dato esecuzione al provvedimento di misura cautelare agli arresti domiciliari, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Termini Imerese – su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di quattro persone, residenti nella provincia di Siracusa e Catania:
- FIASCHEâ Nicola, nato ad Avola (SR), classe 1986, residente a Siracusa frazione Belvedere;
- CRESCIMONE Veronica, nata a Siracusa, classe 1989, ivi residente frazione Belvedere;
- CORSARO Massimiliano, nato ad Adrano (CT), classe 1988, ivi residente;
- CIADAMIDARO Pietro, nato ad Adrano (CT), classe 1990, ivi residente.
Lâaccusa a carico dei quattro Ăš di aver commesso, in concorso tra loro, una serie di furti in abitazioni â sette gli episodi delittuosi accertati – nelle province di Palermo, Caltanissetta e Catania, nel periodo compreso tra novembre 2015 e gennaio 2016, ai danni di persone anziane, utilizzando anche violenza nei confronti delle stesse vittime in almeno due occasioni.
Le attivitĂ investigative svolte in particolare dal Nucleo Operativo e Radiomobile, in collaborazione con il personale delle Stazioni Carabinieri di Alimena e Petralia Soprana sono scaturite dagli arresti eseguiti su ordinanza emessa dallâAutoritĂ Giudiziaria di Termini Imerese nel mese di febbraio 2016 nei confronti dei suddetti FiaschĂš Nicola e Crescimone Veronica, in ordine ad un furto in abitazione commesso nel mese di gennaio 2016 ai danni di unâanziana signora di Alimena.
In quellâoccasione, simulando di essere medici dellâI.N.P.S. si erano presentati di mattina, ben vestiti e con modi gentili, a casa dellâanziana donna e dopo aver simulato di doverla sottoporre ad una visita medica, prospettandole la possibilitĂ di un aumento della pensione, trafugavano dalla camera da letto 4.000 ⏠in denaro contante e monili in oro. Terminato il âcolpoâ, adducendo allâanziana donna una scusa, si dileguavano a bordo di unâautovettura marca Ford.
La vittima resasi conto poco dopo di quanto le era accaduto, riusciva a trovare la forza di chiedere aiuto e cosĂŹ, tramite alcuni vicini di casa, veniva richiesto lâintervento del â112â. Nellâimmediatezza i Carabinieri della locale Stazione di Alimena, acquisite le prime informazioni, unitamente ad altre pattuglie, si ponevano alla ricerca della Ford che veniva rinvenuta abbandonata sullâautostrada A/19 direzione Catania con evidenti segni di incidente stradale in cui erano rimasti coinvolti i due, FiaschĂš e Crescimone.
Le indagini permettevano di risalire in poco tempo allâidentitĂ dei predetti.
Durante lâesecuzione dellâordinanza di custodia cautelare e delle contestuali perquisizioni, i militari rinvenivano nella disponibilitĂ degli stessi FiaschĂš e Crescimone una somma ingente di denaro contante, sequestrando altresĂŹ un conto deposito postale e due telefoni cellulari.
Lâesame dei filmati, delle immagini e delle conversazioni WhatsApp, estrapolati proprio dai telefoni cellulari in uso agli indagati, consentivano di acquisire importanti elementi investigativi.
Nello specifico, i militari dellâArma riuscivano a trovare nella memoria dei cellulari, rinvenuti nella disponibilitĂ di FiaschĂš e Crescimone, diverse foto raffiguranti mazzette di banconote di diverso taglio o ancora gli indagati in compagnia tra loro e con addosso diversi monili in oro.
Inoltre, venivano rinvenute alcune foto ritraenti la localitĂ dove poco prima gli stessi avevano commesso il reato, mentre in altri filmati si vedevano gli indagati nellâatto di scambiarsi battute riferite a presunti furti appena consumati.
Le indagini successive, sviluppate proprio sulla base di queste rilevanti acquisizioni informative, consentivano di far luce su ulteriori sette furti, commessi in concorso tra loro nelle province di Caltanissetta, Palermo e Catania, documentando le responsabilitĂ penali degli odierni indagati.
In due episodi delittuosi i malviventi, agivano con violenza sulle vittime, nello specifico, in un caso aprivano violentemente la porta di casa, causando la perdita dellâequilibrio di unâanziana donna. Gli accertamenti investigativi hanno consentito di appurare che lâattivitĂ criminosa aveva fruttato agli stessi un âbottinoâ in denaro contante e monili in oro, pari al valore complessivo di 18.000 ⏠circa.
La banda, specializzata nella particolare attivitĂ delittuosa, utilizzava sempre lo stesso âmodus operandiâ, atteso che si presentavano a casa delle loro vittime, abitualmente la mattina ed in alcune occasioni nel primo pomeriggio, asserendo di essere medici dellâI.N.P.S. e mentre fingevano di dover procedere con una visita medica, necessaria a âsbrigareâ la pratica relativa alla pensione o quella relativa ad ottenere lâassistenza domiciliare, approfittavano della distrazione degli anziani per rubare tutto il denaro e gli oggetti dâoro che riuscivano a trovare in casa; in altri casi invitavano le vittime a togliersi le fedi o le collane indossate per poterle visitare meglio, riuscendo in questo modo a sottrare loro anche i monili aventi un alto valore affettivo.
Al riguardo, lâArma dei Carabinieri Ăš impegnata giĂ da tempo su tutto il territorio âMadonitaâ, svolgendo incontri con le comunitĂ locali, nei locali messi a disposizione dalle Chiese e dai Comuni, per fornire informazioni e spiegare, principalmente agli anziani, come comportarsi in situazioni come quella verificatasi ad Alimena ed in altri territori della stessa provincia di Palermo.