Nelle prime ore di oggi i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione a unâordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Messina, dott.ssa Simona Finocchiaro su richiesta della locale Procura della Repubblica guidata dal Procuratore Capo dott. Maurizio DE LUCIA, nei confronti di Leonardo LO GIUDICE, un operaio di 65 anni, ritenuto responsabile di âomicidio premeditatoâ.
Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli esiti di una complessa attivitĂ di indagine, coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica dott.ssa Annalisa ARENA e sviluppata dalla Compagnia Carabinieri di Taormina dâintesa con il Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina a seguito dellâomicidio di un pensionato 64enne, il cui cadavere era stato rinvenuto decapitato il 1° ottobre u.s. nelle campagne di Mongiuffi Melia (ME). La vittima, in particolare, recatasi in un fondo agricolo per compiervi alcuni lavori, era stata affrontata e uccisa con tre colpi di fucile semiautomatico cal. 12 caricato a pallettoni, esplosi alla testa da distanza ravvicinata.
LâattivitĂ investigativa, nel suo complesso, ha consentito lâidentificazione dellâautore dellâefferato delitto, individuato sulla base della riconducibilitĂ del materiale balistico rinvenuto sulla scena del crimine ad unâarma di sua proprietĂ , nonchĂŠ di fare piena luce sul movente dellâomicidio, da ricondurre ai frequenti dissidi legati ai cattivi rapporti di vicinato tra il pensionato e il suo assassino.
Le investigazioni svolte dai Carabinieri si sono rapidamente sviluppate attraverso interrogatori di persone informate sui fatti, sopralluoghi, perquisizioni, esame delle riprese dei sistemi degli impianti di videosorveglianza e mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali nonchĂŠ indagini tecnico-scientifiche condotte dal Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri di Messina.
Si è ricostruita, sulla base delle testimonianze raccolte, dapprima lâesistenza di dissidi tra la vittima e lâassassino dovuti al cattivo rapporto di vicinato esistente tra i due. Successivamente si sono ricostruiti gli spostamenti dellâindagato il giorno dellâomicidio appurando che, in un orario compatibile con quello in cui lâomicidio è stato commesso, aveva effettuato un sosta di circa quattro minuti in una localitĂ assai prossima alla scena crimine.
Contestualmente sono state eseguite numerose perquisizioni nei confronti di cittadini del piccolo comune ionico che detenevano legalmente armi compatibili con quella utilizzata dal killer. Proprio tale attivitĂ ha consentito il sequestro del fucile calibro 12 semiautomatico marca BREDA legalmente detenuto dal LO GIUDICE. Lâarma, sottoposta ad accertamenti tecnico â scientifici presso il RIS di Messina è risultata essere proprio quella che aveva esploso i colpi mortali allâindirizzo del LO TURCO.
Sulla base dello schiacciante quadro indiziario cosĂŹ elaborato, la Procura della Repubblica di Messina ha ottenuto dal GIP il provvedimento cautelare a carico di LO GIUDICE che dovrĂ difendersi dalla grave accusa di omicidio premeditato per la quale è prevista la pena dellâergastolo.