Cronaca

L’omicidio del 21enne a Palermo riaccende il dibattito sulla sicurezza

Omicidio Paolo Taormina Palermo

A seguito dell’omicidio del ventunenne Paolo Taormina, avvenuto nel centro di Palermo, si sono susseguite le reazioni del mondo politico siciliano. La deputata regionale Roberta Schillaci, segretaria della Commissione regionale Antimafia e componente del Movimento Cinque Stelle, ha dichiarato che “circolano troppe armi” e che “serve il pugno duro, anche con perquisizioni e presidi delle forze dell’ordine nei luoghi della movida”. Schillaci ha annunciato che il 16 ottobre la Commissione Antimafia incontrerà il prefetto e il Comitato per l’ordine e la sicurezza di Palermo, precisando che “non c’è più tempo da perdere e tutte le istituzioni devono assumersi le proprie responsabilità”.

Sul tema è intervenuta anche la vicesegretaria regionale del Partito Democratico, Valentina Chinnici, insieme a Mari Albanese della segreteria regionale del partito. “Esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Paolo Taormina”, hanno dichiarato, sottolineando la necessità che “la questione giovanile e l’emergenza sicurezza diventino priorità assolute nell’agenda politica regionale”. Chinnici ha inoltre evidenziato che “servono investimenti immediati e strategie condivise con scuole, associazioni e forze dell’ordine”, mentre Albanese ha richiamato la necessità di “interventi straordinari per il controllo del territorio e infrastrutture nei quartieri più fragili”.

CanaleSicilia

Omicidio Taormina

Il capogruppo del PD all’Ars, Michele Catanzaro, ha proposto la convocazione di una seduta straordinaria dell’Assemblea regionale per discutere la sicurezza urbana, affermando che “la politica non può rimanere in silenzio”.

Infine, il consigliere comunale Fabio Teresi (PD) ha criticato il prefetto Massimo Mariani per avere definito la criminalità palermitana un problema di “percezione”. “Se pensa di continuare a negare la realtà, è tempo che cambi città”, ha detto Teresi, chiedendo “responsabilità e chiarezza di fronte alle famiglie colpite dalla violenza”.


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