di Lorenzo Scaffidi C. – Nella giornata del 17 novembre erano stati arrestati i fratelli Mario e Massimo Calabrò, rispettivamente di 46 e 40 anni. Per i due erano scattati gli arresti domiciliare in seguito al rinvenimento di una pistola semiautomatica, calibro 9 con matricola abrasa, abilmente occultata nella cantina della loro abitazione di residenza.
All’udienza del 28 novembre, innanzi al Tribunale di Patti, Giudice dott. Francesco Torre, gli imputati, a definizione del procedimento, chiedevano di essere giudicati con rito abbreviato.
In esito della discussione, il Giudice accoglieva in pieno la tesi difensiva prospettata dalla difesa, assolvendo i due con formula piena “per non aver commesso il fatto”, disponendo l’immediata liberazione e la confisca e distruzione dell’arma sequestrata.