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I politici siciliani incapaci di governare sempre di più a salvaguardia della propria poltorna

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Giovanni BarbagalloIl discredito nei confronti di una classe dirigente che non ha la capacità di governare la Sicilia, ma usa tutti i mezzi per salvaguardare la propria poltrona aumenta, purtroppo, sempre di più. La Sicilia rimarrà l’unica regione nella quale i deputati regionali non verranno ridotti. Nelle regioni a statuto ordinario, infatti, non si applica la procedura costituzionale della doppia lettura. Perfino Friuli e Sardegna, autonome come la Sicilia, potrebbero votare con la nuova riforma non avendo anticipato la fine della legislatura. Da noi, invece, verrà confermato il numero record di 90 fino al 2017.

Il disegno di legge del Governo Monti prevede una riduzione complessiva dei consiglieri regionali di ben 341 unità. Il criterio è quello della popolazione residente, in base al quale alla Sicilia toccherebbero 50 seggi, allineando l’isola a regioni come Emilia Romagna, Lazio, Veneto, Piemonte, Campania e Puglia. Una cura dimagrante che risparmia solo la Lombardia che, con i suoi 10 milioni di abitanti, manterrebbe gli 80 consiglieri attuali.

La Sicilia rimarrebbe l’unica zona franca nella quale i processi di cambiamento arrivano con un insopportabile ritardo. Lo ha dichiarato l’on. Giovanni Barbagallo (PD), il quale ha aggiunto che se il suo disegno di legge di riduzione dei deputati regionali fosse stato approvato all’inizio dell’attuale legislatura, il 28 ottobre avremmo votato con venti seggi in meno. Per conservare venti parlamentari in più, molti deputati hanno votato sapendo che non ci sarebbe stato il tempo di applicare la nuova legge. La proposta del governo nazionale prevede la riduzione di 40 anziché di 20 deputati, così come previsto in un’altro disegno di legge presentato dall’on. Giovanni Barbagallo il 6 settembre 2011. Con venti deputati in meno le casse regionali risparmierebbero circa 6 milioni l’anno che ammonterebbero a trenta milioni per un’intera legislatura. Ci sarebbero altri risparmi indiretti poiché diminuirebbe il numero dei componenti dell’ufficio di presidenza e quello dei componenti delle commissioni legislative, così come diminuirebbero le erogazioni in favore dei gruppi parlamentari, calcolati in base al numero dei deputati aderenti. In un periodo di vacche magre le somme risparmiate potrebbero essere destinate alle politiche sociali e, in particolare, alle famiglie in difficoltà finanziarie.

Dichiarazione dell’On. Giovanni Barbagallo deputato del PD all’ARS


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I politici siciliani incapaci di governare sempre di più a salvaguardia della propria poltorna ultima modifica: 2012-10-12T18:50:35+02:00 da CanaleSicilia