Frode in commercio e lavoro nero, sanzioni per 21mila euro a Catania
Una serie di controlli interforze ha interessato due ristoranti del lungomare di Catania, con riscontri di irregolarità di natura amministrativa e penale. L’operazione, coordinata dalla Polizia di Stato, ha coinvolto anche la Polizia Locale, il Corpo Forestale, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e i servizi dell’Asp di Catania.
Nel primo locale, un bar-ristorante della zona di Ognina, sono emerse gravi anomalie nelle posizioni contrattuali di alcuni dipendenti e carenze sul fronte della sicurezza. “Quattro lavoratori in nero su otto presenti al momento delle verifiche” hanno dichiarato gli ispettori, aggiungendo che “l’attività è stata sospesa fino alla regolarizzazione”. Le sanzioni, tra irregolarità lavorative e inadempienze relative alla sicurezza, hanno raggiunto complessivamente circa 16.900 euro.
Sono stati contestati l’uso di attrezzature prive dei requisiti minimi, la scadenza della manutenzione degli estintori e l’assenza di presidi di primo soccorso. L’Asp ha impartito prescrizioni per adeguamenti igienico-sanitari, mentre il Corpo Forestale e la Polizia Locale hanno rilevato ulteriori mancanze, tra cui la non indicazione degli allergeni sul menù elettronico e l’occupazione non autorizzata di suolo pubblico.
Nel secondo ristorante controllato, il titolare è stato denunciato per frode in commercio, con riferimento alla vendita di prodotti congelati presentati come freschi. Tra i casi segnalati, gamberi acquistati a 56 euro al chilo venivano venduti a 80 euro, mentre scampi pagati 22,50 euro risultavano offerti a 70 euro al chilo. Contestata anche la vendita di tonno “pinna gialla” spacciato per “tonno rosso”. Sono stati sequestrati 13 chili di telline prive di tracciabilità, poi reimmesse in mare. Per questo locale le sanzioni complessive ammontano a circa 3.950 euro.
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