Il Comune di Ficarra con l’adozione della delibera di Giunta Comunale n. 5 del 5/2/2015 ha approvato un formale atto di protesta contro l’imposizione dell’IMU sui terreni agricoli indirizzato al Governo nazionale, ai gruppi parlamentari nazionali di Camera e Senato, al ministro delle risorse agricole, al governo regionale, all’Assessorato regionale agricoltura e foreste e all’ANCI nazionale e regionale.
Si tratta di un documento nel contesto del quale viene fatta una disamina attenta sull’evoluzione normativa e sulle scelte operate dal Governo nazionale con l’adozione dei provvedimenti di legge che non lascia spazio a dubbi.
Numerosi Comuni come Ficarra, ubicati nella fascia collinare e montana, risultano molto penalizzati in via generale ed anche nel confronto con Comuni siti addirittura a pochi metri della battigia del mare che, per effetto di una antica classificazione risalente addirittura al 1952, si trovano ad essere inseriti come Comuni montani e permangono nella loro condizione di esenzione del pagamento IMU.
Il criterio scelto con l’ultima modifica operata dal Governo, basato sulla classificazione dell’ISTAT in Comuni totalmente montani (T), parzialmente montani (P) e non montani (NM), introduce nei territori – specie in quello nebroideo – una serie infinita di contraddizioni ed iniquità, dando vita a “cittadini di serie A” e a “cittadini di serie B” a seconda della loro residenza in rapporto alla classificazione del loro Comune.
Il tutto in base ad una scelta che ha poco di razionale e rappresenta una vera e propria scorciatoia rispetto ad un percorso ragionato che tenga conto delle situazioni oggettive delle varie realtà territoriali.
A Ficarra – ad esempio – per la remota sventura di essere stati classificati come Comune non montano, tutti, perfino gli imprenditori agricoli e i coltivatori diretti, devono pagare l’IMU agricola, mentre altre realtà assai vicine si trovano – per loro fortuna – ad essere totalmente esenti, oppure a vedersi esenti gli imprenditori agricoli ed i coltivatori diretti.
E’ inaccettabile una simile situazione che non tiene conto di alcun parametro di carattere sociale ed economico delle comunità ed è il segnale preoccupante di come le Istituzioni a qualunque livello abbiano deciso di abbandonare queste piccole realtà ad un destino di regresso ed impoverimento il cui effetto sarà quello dell’abbandono lento ed inesorabile di ampie porzioni di territorio e lo spopolamento di interi nuclei abitati.
Le conseguenze di una simile politica saranno quelle, da un lato, della cancellazione fisica dei piccoli comuni e del patrimonio di storia, di cultura e di tradizioni di cui sono custodi e, dall’altro, l’insorgenza di eventi calamitosi e di dissesto idrogeologico dovuto all’abbandono del territorio le cui azioni di tutela diventano – anche per effetto di questi nuovi balzelli – assolutamente antieconomica.
Ciò peraltro ha comportato il taglio per il 2014 di risorse al Comune di Ficarra di circa 95.000,00 euro che secondo le intenzioni del Governo, che hanno assegnato ai Comuni il ruolo di esattori, dovranno essere recuperate dai contribuenti. Tale decisione – pervenuta peraltro in ritardo rispetto alle normali dinamiche del bilancio 2014 – pone i Comuni in una situazione di oggettiva difficoltà, atteso che la somma decurtata in partenza non sarà di certo recuperata nella sua interezza per le evidenti difficoltà economiche dei contribuenti che non riuscendo a pagare formeranno un ulteriore “residuo” per il bilancio comunale che porterà i Comuni al dissesto finanziario, oltre a non consentire l’erogazione dei servizi essenziali.
Ecco allora che la Giunta di Ficarra chiede a gran voce la riforma del provvedimento di legge sull’IMU, che a breve dovrà essere convertito in legge, prevedendo l’esclusione del pagamento dell’IMU agricola per l’anno 2014 e la formulazione di criteri di esenzione più equi e giusti basati su parametri oggettivi che tengano conto dell’orografica dei territori e delle loro dinamiche sociali ed economiche.
Ficarra, lì 12/2/2015
IL SINDACO
Basilio Ridolfo
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