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Fede e memoria nelle parole del vescovo Raspanti al cimitero

Defunti Acireale

Nelle giornate del 1° novembre, Solennità di Tutti i Santi, e del 2 novembre, Commemorazione dei Fedeli Defunti, il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, ha presieduto le celebrazioni religiose presso il cimitero comunale, mantenendo viva una tradizione radicata nella comunità acese. Il presule ha invitato i fedeli a considerare il Vangelo come via di santità, ricordando che la comunione dei santi unisce la Chiesa tra cielo e terra.

Alla cerimonia del 2 novembre hanno partecipato autorità civili, militari e religiose, tra cui il sindaco Roberto Barbagallo, il presidente del Consiglio comunale Michele Greco, il viceprefetto vicario Giovanna Longhi e la giunta comunale. Presenti anche rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delegazioni di associazioni cittadine.

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La celebrazione è iniziata con la Santa Messa nella chiesa centrale del cimitero, officiata da monsignor Raspanti insieme a don Giuseppe D’Aquino, nuovo cappellano del camposanto. Durante l’omelia, il vescovo ha ricordato che «nella fede cristiana la morte non è una fine, ma un’apertura verso qualcosa di nuovo», sottolineando come «il camposanto non sia solo un luogo di tristezza, ma anche di speranza, nell’attesa della resurrezione».

Raspanti ha inoltre evidenziato che «se ci si allontana dalla dottrina cristiana del passaggio verso l’aldilà, cresce la paura della morte, fino alla sua rimozione. Il cristianesimo riconosce la morte, ma annuncia la speranza della resurrezione».

La cerimonia si è conclusa con un corteo verso il Sacrario dei Caduti, dove il sindaco Barbagallo ha deposto una corona d’alloro e il vescovo ha impartito la benedizione alle tombe delle vittime acesi delle guerre mondiali.


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