Dalle prime ore di oggi, i Finanzieri del Comando Provinciale di Enna sono impegnati nellâesecuzione di sei provvedimenti restrittivi e coercitivi, disposti dal Giudice per le indagini preliminari di Enna. Per tre degli arrestati lâautoritĂ giudiziaria ha disposto gli arresti domiciliari, mentre un sesto indagato Ăš stato raggiunto dalla misura dellâobbligo di dimora nel comune di residenza.
Ammonta a circa 52.000 euro, il contante recuperato nel corso delle perquisizioni, insieme ad un triste corollario di cambiali, tesoretto che assicurava allâorganizzazione un giro di affari annuo stimato in 600.000 euro. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Enna â dr. Fabio Scavone â hanno preso le mosse, alcuni mesi fa, a seguito di unâanomala spendita di banconote false, di cui sono rimaste vittime i titolari di diversi esercizi commerciali in vari comuni del territorio provinciale.
Attraverso le indicazioni fornite dalle persone truffate e, con lâausilio di alcuni fotogrammi tratti dalle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza, i militari della Tenenza di Nicosia, cui sono state affidate le indagini, sono riusciti a risalire allâidentitĂ degli autori del reato.
Il pedinamento ed il monitoraggio dei sospettati, condotti anche attraverso intercettazioni telefoniche, hanno condotto gli investigatori ad un autosalone di Troina, struttura commerciale che costituiva lâattivitĂ di copertura degli illeciti affari perpetrati dal sodalizio criminoso. Le vittime dellâattivitĂ di usura, caratterizzata da prestiti di breve termine con tassi che potevano raggiungere anche il 900%, erano soprattutto imprenditori e commercianti che versavano in gravi difficoltĂ finanziarie ed a rischio di insolvenza. Grave Ăš anche il danno economico causato dallâorganizzazione a diversi operatori commerciali, truffati mediante ingenti acquisti operati attraverso il sistema del c.d. âfurto dâidentitĂ â (identity theft) e la correlata emissione di assegni senza copertura bancaria.