Fa prostituire la figlia in un contesto sociale che si intreccia drammaticamente con la realtà del caporalato.
La storia della ragazza di Ragusa è l’emblema di quanto la miseria personale, unita alle falle nello Stato, possa portare a usare i propri figli come merce di scambio.
Una adolescente costretta a vendere il proprio corpo a uomini dai 60 ai 90 anni in un contesto sociale che si intreccia drammaticamente con la realtà del caporalato.
Bisogna dare a questi giovani, e non ci stancheremo mai di dirlo, delle strutture, anche culturali e istituzionali, altrimenti queste mancanze diventano, come in questo caso, una prigione invalicabile. Lo dichiara Antonella Cortese criminologa.
Antonella Cortese
Criminologa