La CGIL è sempre stata in prima linea nella lotta alla mafia e Giuseppe Antoci, Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto e vittima di un attentato mafioso nel maggio 2016, lo ha ribadito al recente congresso della confederazione sindacale. Antoci ha ricordato i sindacalisti uccisi negli anni dalla mafia, tra cui Placido Rizzotto e Carmelo Battaglia, e ha espresso il suo apprezzamento per l’impegno profuso dalla CGIL nella lotta alla criminalità organizzata.
L’impegno della CGIL non si limita alla lotta contro la mafia, ma si estende anche alla tutela dei diritti dei lavoratori. La confederazione sindacale è impegnata nella lotta contro il caporalato e nella difesa dei lavoratori precari. Inoltre, la CGIL si adopera per una migliore gestione dei beni confiscati alla mafia, affinché possano diventare fonte di sviluppo e lavoro per le comunità.
Antoci ha sottolineato l’importanza del “noi” nella lotta contro la mafia. È necessario unire le forze e non abbassare la testa di fronte alle intimidazioni. La mafia può essere sconfitta solo con la determinazione di tutti noi, persone perbene, che crediamo nella giustizia e nella legalità.
La testimonianza di Antoci è stata accolta con gratitudine da Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, che ha ringraziato il Presidente Onorario della Fondazione Caponnetto per il suo impegno nella lotta alla mafia e nella difesa dei diritti dei lavoratori.
La CGIL continua la sua battaglia contro la mafia e per i diritti dei lavoratori, convinta che solo unendo le forze si possa vincere la sfida della legalità. L’abbraccio di lotta e speranza di Antoci è rivolto a tutta la CGIL, che si impegna ogni giorno nella difesa dei lavoratori e nella costruzione di un futuro migliore per tutti.
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