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Carlo Maria Martini: un grande uomo e un grande cristiano, semplicemente

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Cardinale Carlo Maria MartiniVenerdi, nel primo pomeriggio del giorno che ha segnato la fine di agosto, il Cardinale, “padre” Carlo Maria Martini, come da tempo più semplicemente amava farsi chiamare, è volato nella Gerusalemme celeste, è tornato alla casa del Padre.

Moltissimi i commenti e le dichiarazioni sulla figura del grande vescovo e del grande uomo che egli è stato. Un poco scontati e finanche stucchevoli alcuni richiami al suo pensiero “controcorrente” rispetto a papi e posizioni magisteriali ufficiali: letture piegate al conformismo imperante – questo sì! – che riduce uomini e cose a mera critica politicista.

Nel mio piccolo, avendolo conosciuto e qualche volta frequentato, penso che il cardinal Martini era semplicemente, straordinariamente, un uomo che amava tutti gli uomini perché amava Dio e la Chiesa. Della quale condivideva le sofferenze, nella quale comunicava il suo pensiero libero ed articolato, sempre teologicamente fondato, mai espresso con intento polemico nei riguardi di alcuno.

Carlo Maria Martini era semplicemente un grande uomo e un grande cristiano.

Era una persona grande e nello stesso “semplice”, come solo i grandi sanno essere. Semplice di quella semplicità che egli amava ricordare di Giovanni Montini, papa Paolo VI, suo predecessore come arcivescovo di Milano: «Semplicità è assenza di sovrastrutture, di cerimoniali, di decorazioni, di orpelli, di tutte quelle cose che danno un suono falso al nostro vivere. Semplicità è vivere l’ansia di una quotidiana, lacerante fedeltà al Vangelo e, insieme, gli umani interrogativi ora più che mai complessi, angolosi, difficili. Semplicità è cercare Dio nella molteplicità delle occupazioni, nel groviglio delle tendenze, nel conflitto delle interpretazioni. Semplicità è predicare dicendo soltanto una parola: Gesù Cristo e “questi crocifisso”. Semplicità è morire come si è vissuto…».

Il suo rifiuto del cosiddetto “accanimento terapeutico”, riportato dalla cronaca in modo improprio ed a volte strumentale, non è una novità, né per lui né per la Chiesa. Basterebbe ricordare il “lasciatemi tornare alla casa del Padre” di Giovanni Paolo II, per non dire dei numerosi documenti ufficiali, nei quali la Chiesa oppone da sempre la sua contrarietà sia all’eutanasia che all’accanimento terapeutico.

Il pensiero di Martini sulla morte era chiaro ed è stato reso in modo mirabile, in tempi non sospetti. Con quella straordinaria capacità che egli aveva di unire pensieri umani e cristiani, perché era persuaso che l’essere cristiani significa innanzitutto essere uomini.

On.le Lino DuilioNe avevamo discorso di persona. In particolare – ricordo – commentando ciò che Martini aveva scritto pochi anni fa, commentando il “Pensiero alla morte” di Paolo VI, a chiusura di una raccolta di scritti su quel grande papa pubblicata, a cura di Marco Vergottini, a trent’anni dalla sua scomparsa. In forma che definirei semplicemente grande e commovente, il cardinal Martini aveva scritto: “Io (…) mi sono più volte lamentato col Signore perché morendo non ha tolto a noi la necessità di morire. Sarebbe stato così bello poter dire: Gesù ha affrontato la morte anche al nostro posto e morti potremmo andare in Paradiso per un sentiero fiorito. Invece Dio ha voluto che passassimo per questo duro calle che è la morte ed entrassimo nell’oscurità, che fa sempre un po’ paura. Mi sono rappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto pieno di fiducia in Dio. (…) La morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio. Ciò che ci attende dopo la morte è un mistero, che richiede da parte nostra un affidamento totale. Desideriamo essere con Gesù e questo nostro desiderio lo esprimiamo a occhi chiusi, alla cieca, mettendoci in tutto nelle sue mani” (…) Come papa Montini “… capace di perdersi in Dio con l’animo di un fanciullo”, termina il cardinale “… desideriamo anche noi godere di quella pace interiore che vince ogni ansietà e si affida a Dio con tutto il cuore”.

Ecco, questo era Carlo Maria Martini, semplicemente: un grande cristiano e un grande uomo che, con l’animo di un fanciullo e con fiducia, si è affidato al Padre.

On.le Lino Duilio


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Carlo Maria Martini: un grande uomo e un grande cristiano, semplicemente ultima modifica: 2012-09-04T14:53:42+02:00 da CanaleSicilia