Politica

Beni culturali, critica sulla mancata assunzione dei lavoratori Asu

Roberta Schillaci

La questione della stabilizzazione dei 258 lavoratori Asu impiegati nei beni culturali siciliani continua a generare polemiche. A sollevare il tema è stata la vice capogruppo del Movimento Cinque Stelle all’Assemblea regionale siciliana, Roberta Schillaci, che ha denunciato il protrarsi delle incertezze contrattuali per questo personale.

Secondo la parlamentare, nonostante le disposizioni di legge, la società Sas non avrebbe ancora provveduto a formalizzare i contratti a tempo indeterminato. “Ancora una volta qualcuno si fa beffe del processo di stabilizzazione dei 258 lavoratori Asu in forza nei beni culturali della Sicilia”, ha dichiarato Schillaci, sottolineando come si stia assistendo a “uno scaricabarile intollerabile che coinvolge i vari soggetti chiamati a definire l’iter per l’assunzione di questo personale”.

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La deputata ha evidenziato che proprio gli Asu hanno garantito negli anni l’apertura e la fruizione di musei e siti culturali che, in assenza del loro contributo, sarebbero rimasti chiusi. “Fa rabbia che nonostante proprio gli Asu abbiano consentito negli anni l’apertura e la fruizione di musei e siti culturali, altrimenti sprovvisti di personale, si continui a dilazionare la presa in carico da parte della società partecipata regionale”, ha aggiunto.

Schillaci ha parlato di atteggiamenti dilatori da parte della società regionale, definendo la situazione grave sia per i lavoratori che per la fruibilità del patrimonio culturale siciliano. “Qualcuno in Sas ha assunto le sembianze di Fabio Massimo il Temporeggiatore, logorando la pazienza di chi rivendica il giusto diritto alla sollecita assunzione”, ha affermato, avvertendo che la vicenda mette a rischio la piena fruizione dei beni culturali apprezzati da visitatori provenienti da ogni parte del mondo.


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