I Carabinieri della Stazione di Milazzo agli ordini del Maresciallo Aiutante Tommaso La Rosa nella giornata di ieri, in esecuzione di unâordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Barcellona P.G., che concordava pienamente con i riscontri investigativi degli inquirenti, traevano in arresto B.C.A. 35enne originario di Milazzo, residente a S. Filippo del Mela, giĂ noto alle forze dellâordine.
Lâuomo era giĂ stato arrestato dai Carabinieri nel mese di marzo poichĂ© spacciandosi per poliziotto della Polizia Stradale di Patti era diventato lâincubo di alcune donne di Rometta, Fondachello Valdina e Saponara, che perseguitava compiendo, in alcuni casi, dei reati a sfondo sessuale.
I Carabinieri allâepoca avevano raccolto le denunce delle vittime e al termine di una serrata attivitĂ di indagine, avevano ricostruito 2 distinti episodi avvenuti in data 10 e 14 marzo 2015.
Dopo lâarresto dellâuomo i Carabinieri, oltre a divulgare la notizia alla stampa, avevano invitato eventuali altre vittime a denunciare altri abusi. Proprio grazie alla âpubblicitĂ â dei media, una donna di Milazzo, che aveva subito nel mese di febbraio 2015 un episodio analogo, Ăš riuscita a collegare la sua storia personale con quella delle vittime raccontata sul giornale. La donna si recava dai Carabinieri di Milazzo e decideva di denunciare quanto subito. In particolare, la donna raccontava che il 25 febbraio mentre si trovava a bordo della sua autovettura nei pressi della rotonda di Olivarella, veniva avvicinata da un grosso Suv nero, che prima cercava di tagliarle la strada e poi la costringeva a entrare in unâarea di servizio in quel momento chiusa. Dal Suv scendeva un uomo a lei sconosciuto che mostrando un âpresuntoâ distintivo le gridava âPolizia, Poliziaâ, spaventando la donna che restava immobile nellâabitacolo. Lâuomo si avvicinava alla portiera dove era seduta la donna e dopo essersi identificato come poliziotto, questa volta in servizio a Milazzo, a suo modo la tranquillizzava dicendole che la aveva notata nel traffico e che lâaveva fermata per conoscerla. Vista lâovvia âfreddezzaâ della donna alle sue lusinghe, lâuomo passava alle vie di fatto âallungando le maniâ sulla malcapitata attraverso il finestrino. La donna pietrificata e in qualche modo sorpresa da quanto stava succedendo cercava in qualche modo di divincolarsi, ma lâuomo continuava nelle sue avances. La malcapitata, allora, mostrando grande luciditĂ , alle incessanti richieste di un appuntamento, acconsentiva a registrare sul proprio cellulare il numero di telefono del molestatore con la finta promessa di un futuro appuntamento. Con questo espediente la donna riusciva a divincolarsi e a darsi alla fuga con la propria macchina. Purtroppo in quegli attimi di paura la donna non era riuscita a prendere il numero di targa del Suv e probabilmente lâepisodio sarebbe rimasto impunito se la stessa non avesse letto i giornali e avesse deciso di collaborare. I Carabinieri, ricevuta la denuncia, eseguivano dei serrati accertamenti e riuscivano in poco tempo a risalire allâidentitĂ del molestatore. I Carabinieri invitano nuovamente tutte le eventuali altre vittime di episodi analoghi a denunciarli presso una qualsiasi Stazione Carabinieri del territorio.
Il 35enne veniva tratto in arresto e ristretto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari per i reati di violenza sessuale, violenza privata, minaccia e possesso di segni distintivi contraffatti.